Avete mai assaggiato il Quartirolo lombardo? Comunemente chiamato “lo stracchino di Milano”, questo formaggio è caratterizzato da una consistenza molto morbida e cremosa. Può essere acquistato sia fresco che stagionato. Il sapore molto delicato consente di usare questo formaggio nelle più svariate ricette di primi e secondi piatti, oltre che di consumarla al cucchiaio. Scopriamo insieme la storia di questo prodotto caseario e qualche curiosità interessante.
Il Quartirolo lombardo è uno dei più famosi formaggi della regione Lombardia. Viene anche chiamato “lo stracchino di Milano” perché ricorda molto il celebre formaggio crescenza a pasta molle e dalla consistenza super tenera. Questo prodotto caseario è simile al Taleggio, ma differisce da quest’ultimo perché si presenta con un sapore più aspro e una consistenza meno grassa.
La versione fresca dello stracchino di Milano ha pasta tenera ed è senza dubbio la più apprezzata dai consumatori italiani, mentre la versione stagionata ha una consistenza densa e ricca. Oggi riconosciuto come prodotto lombardo DOP, questo formaggio viene realizzato solitamente con latte vaccino intero e talvolta con latte vaccino parzialmente scremato. Il prodotto subisce, subito dopo la salatura, un lungo processo di stagionatura.
Questo formaggio morbido e cremoso ha un sapore delicato e non persistente al palato. Per questo motivo oltre che mangiato assoluto o in un tagliere misto di salumi e formaggi, questo prodotto caseario è protagonista di tante gustose e irresistibili ricette. Può essere usato nelle insalate estive colorate e saporite o come ingredienti di risotti (risotto rucola peperoni e stracchino di Milano o risotto con pesto di spinacino).
Ottimo anche nelle poke bowl e nella farcitura di antipasti (i triangoli di carciofi e quartirolo), questo formaggio è una vera e propria goduria per le papille gustative in qualsiasi veste viene assaggiato. Provare per credere!
Il nome di questo formaggio Quartirolo lombardo deriva dall’erba quartirola, ossia un’erbetta fresca colta prima dell’autunno. Nello specifico si trattava degli ultimi fili di erba fresca della stagione estiva colti prima del cambio di stagione. Venivano dati alle vacche di transumanza come ricompensa dopo il rientro nelle stalle a seguito del super stancante trasferimento nei pascoli di alta montagna.
Questo formaggio veniva anche chiamato dai contadini stracchino quartirolo (la parola deriva dal dialetto lombardo stracch che significa stanco). Non a caso i contadini erano soliti fare questo prodotto come ultima attività della loro lunga giornata lavorativa.
Come abbinamento di vino con questo formaggio consigliamo un vino bianco fresco e frizzante, meglio se novello. Sconsigliamo invece di fare abbinamenti con vini rossi strutturati e con la birra che hanno un gusto troppo marcato per un formaggio dal sapore così delicato.
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