L’arte di inzuppare i biscotti nel vino è una secolare tradizione italiana tramandata di generazione in generazione. Scopriamo insieme quali sono i migliori biscotti da inzuppare nel vino e che caratteristiche devono avere.
Tutti i biscotti da inzuppare nel vino hanno in comune la consistenza secca e la croccantezza. A differenza dei tradizionali biscotti da inzuppo nel latte o nel cappuccino, non sono morbidi né friabili: ecco perché si prestano bene all’antico rituale del “tuffo nel vino” da dessert dolce o secco che sia. Si tratta in ogni caso di cibi semplici e senza fronzoli o troppo pretese, fatti con materie prime dei campi e spesso con scarti di altri prodotti dolciari. I biscotti da fine pasto non sono necessariamente biscotti da vino, ma possono anche essere mangiati come dessert o come merenda pomeridiana, se non siete amanti del nettare di Bacco.
Il primo biscotto da fine pasto o da vino che vogliamo consigliarvi è senza dubbio il più amato e conosciuto di tutti. Stiamo parlando del celebre cantuccino toscano, anche detto il biscotto di Prato per le sue origini.
Fatto con le mandorle e con una doppia cottura, questo biscotto super croccante e delizioso si presenta bene al tuffo nel Vin Santo o in qualsiasi altro vino dolce da dessert come il Moscato d’Asti o il Passito di Pantelleria.
Come nel caso dei cantuccini, anche i bacaioli sono super croccanti e vengono fatti con una doppia cottura. Questi biscotti tipici della Serenissima sono caratterizzati da una doppia lievitazione e presentano una forma che ricorda quello di un cefalo della laguna veneziana (ecco perché vengono chiamati così). La croccantezza dei bacaioli si conserva per un lungo periodo di tempo: basta conservarli in scatole di latta. Questi biscotti veneziani sono ottimi da inzuppare nel vino dolce o da mangiare in abbinamento allo zabaione.
Dal Veneto ci spostiamo in Umbria per assaggiare un altro biscotto da fine pasto: il tozzetto umbro. Per la loro forma sono spesso confusi con i cantuccini, ma in realtà sono fatti con nocciole e non con le mandorle. L’ideale è inzupparli nel Sagrantino umbro.
Nel Lazio gli abitanti amano inzuppare le ciambelline secche nel vino. Si tratta di biscotti a forma di ciambella fatti con vino bianco o rosso, olio extravergine d’oliva, ammoniaca per dolci e semi di anice. A Viterbo invece, sono diffuse le tisichelle che sono sempre ciambelline da vino ma di un particolare colore giallo.
In Piemonte i biscotti da inzuppare nel vino si chiamano torcetti e sono a forma di ciambella.
Fatti con farina, lievito, uova, burro e zucchero, sono una vera bontà.
L’ultimo biscotto da vino è il famoso roccocò napoletano, biscotto tipico del periodo natalizio famoso per essere durissimo.
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