Viene utilizzato in cucina come condimento per primi e secondi piatti, regala un sapore speciale alle pietanze che impreziosisce. Viene usato in risotti, zuppe, minestre e anche in secondi a base di carne o di pesce, non di meno in contorni.
Il tartufo è un fungo estremamente ricercato che, a differenza degli altri, cresce sottoterra invece che in superficie. È molto ricercato per il gusto. Profumo e sapore, che sa regalare alle pietanze, ma è tanto pregiato da essere anche estremamente costoso.
Le varietà di tartufo: ecco quali sono
La prima differenziazione è tra tartufo bianco e nero, ma ci sono altre varietà: nero estivo, moscato, uncinato, nero liscio, di Bagnoli, bianchetto e rossetto. Nonostante i tipi di tartufo siano diversi, in cucina i più usati restano quello bianco, che viene considerato il più pregiato e, per questo, è anche il più costoso; quello nero e lo scorzone. Gli ultimi due con sapore e profumo meno intenso rispetto al bianco.
Come si può conservare il tartufo
Considerando il fatto che si tratta di un fungo costoso e di valore, ma anche il fatto che ne basta poco per arricchire una pietanza, è bene conoscere anche il procedimento di conservazione più adatto. Prima di tutto bisogna pulirlo e per farlo correttamente è bene munirsi di uno spazzolino, possibilmente con le setole morbide. Bisogna essere delicati nel rimuovere la terra e non ricorrere all’uso dell’acqua, per non rischiare di farlo marcire. Finché non avete deciso di utilizzarlo nella realizzazione di piatti o di conservarlo è meglio lasciarlo così com’è.
Un alimento che arricchisce le pietanze
Entrambi i tipi di tartufo più rinomati vanno grattugiati a crudo sulle pietanze con la mandolina, strumento apposito. Chi ama questo fungo lo utilizzerà anche su piatti semplici: un risotto, una pasta o anche un uovo al tegamino. Una spolverata di tartufo, infatti, donerà a queste pietanze un gusto esclusivo.
Per prevedere l’uso di questo fungo in primi piatti, solitamente si procede alla cottura, alla mantecatura e, solo alla fine, vengono aggiunge scaglie di tartufo. Ma, proprio perché tanto prezioso, sono tanti coloro che preferiscono conservarlo per averne a disposizione all’occorrenza.
Può essere conservato in frigorifero
Possono restare in frigo per qualche giorno, dai 3 ai 5 giorni il bianco, anche per una settimana il nero. Per garantirne l’integrità è bene non lavarlo e avvolgerlo in carta assorbente o, anche, chiuderlo in un barattolo di vetro, anche per evitare che il suo odore, così forte e persistente, contamini gli altri alimenti presenti in frigo.
Può anche essere conservato in freezer
Per una conservazione più lunga, può essere riposto in freezer, in questo caso, però, solo dopo averlo ripulito dalla terra, e dopo averlo riposto in un contenitore sterile. Può anche essere conservato sott’olio in un barattolo di vetro, da mettere in frigorifero, per un periodo non superiore ai dieci giorni, anche se poi si potrà usare l’olio in cui è stato conservato che manterrà aroma e profumo. È possibile anche preparavi una salsa con olio sale e pepe da amalgamare bene, riporre in un barattolo e tenere in frigo.