Negli Stati Uniti d’America la chiamano cheesesteak, in Italia e più precisamente a Napoli è nota come cistecca montese. Qual è la storia di questo gustoso panino farcito e perché viene chiamato così? Scopriamolo insieme.
Cosa hanno in comune Philadelphia e Monte di Procida, due città a 394 km di distanza in due continenti diversi? La risposta è semplice e immediata: un panino, per giunta buonissimo e super mega farcito. Non si tratta di un panino qualunque. Stiamo parlando della famosa Philly cheesesteak.
La storia delle cistecca montese inizia proprio a Philly (questo è il soprannome di Philadephia, la città di Rocky) e vede protagonisti i montesi d’America. Sono chiamati così in patria, ossia a Monte di Procida, gli italoamericani che vivono oltreoceano. I montesi sono sempre stati un popolo di grandi lavoratori, di emigranti e naviganti, ma anche di buongustai.
Tutto inizia negli anni Venti del secolo scorso. Le dure condizioni di vita, l’estrema povertà e la mancanza di lavoro spingono a emigrare oltreoceano gli abitanti di un minuscolo paese dei Campi Flegrei in provincia di Napoli chiamato Monte di Procida. Non vanno a New York e nemmeno nel New Jersey, ma si stanziano a Philadelphia. Si lanciano nel mondo della ristorazione e fanno fortuna esportano la tradizione culinaria italiana e piatti come lasagna, spaghetti, polpette, pizza, tiramisù e pastiera.
La storia della cistecca risale agli anni Settanta/ Ottanta del Novecento ed è connessa al fenomeno dell’emigrazione di ritorno. Dopo aver fatto soldi e fortuna in USA, i montesi d’America tornano in patria carichi di denaro da investire e novità culinarie. Tra queste spicca la Philly cheesesteak.
Il primo locale a lanciare questo nuovo cibo in menù è lo chalet Sunrise nel 1984, aperto proprio da un gruppo di amici montesi d’America: Luigi Coppola, Ernesto Coppola e Luigi Guerrini, che tornano nella terra d’origine dopo molti anni vissuti in USA. Inizialmente viene cucinata la ricetta originale, ma ben presto i ristoratori si rendono conto che manca qualcosa di “italiano”in quel panino americano.
Così aggiungendo quel tocco di italianità trasformano la cheesesteak in cistecca. A cambiare non è solo il nome, ma la farcitura. Accanto alla carne di manzo sminuzzata, al formaggio fuso e al panino di forma allungata, vengono aggiunti contorni tipici napoletani: peperoni, friarielli, melanzane, pomodori, funghi, ma anche patatine fritte e parmigiana di melanzane.
Oggi la cistecca montese è il simbolo di Monte di Procida ed è il motivo per cui tante persone si recano nel piccolo comune flegreo. Questo panino non si trova in nessun’altra parte di Italia e di Napoli. Negli ultimi anni per tutelare il prodotto è stato anche creato un disciplinare e un consorzio.
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